domenica 6 luglio 2008

L'ingiustizia della Giustizia lumaca

Oggi più che mai assistiamo a roventi polemiche sul tema della Giustizia. Ancora una volta maggioranza e opposizione si accapigliano su vuoti discorsi sul dialogo o, se va bene, su problematiche che, per quanto importanti, non rappresentano certo, a nostro parere, priorità imprescindibili per il tanto sbandierato “bene del Paese”. Vedasi la privacy e il tanto discusso taglio delle intercettazioni o l’immunità delle alte cariche dello Stato.
Da tempo immemore si manifesta l’urgenza di dare un assetto più snello e produttivo a un comparto che pare essere in “deficit perenne”; parlano chiaro, sul punto, le statistiche diffuse dal Ministero di Grazia e Giustizia e le relazioni dei vari Procuratori Generali che, in occasione dell’inaugurazione del Nuovo Anno Giudiziario, hanno evidenziato il problema secondo un cliché ormai ritrito e inveterato. Praticamente un copia e incolla delle pregresse prolusioni: necessità di adeguare l’apparato per velocizzare i processi e di “rimpolpamenti” di organici insufficienti (o dovremmo dire carenti ed affetti da un assenteismo e carenze formative piuttosto preoccupanti?). Motivazioni che rischiano, comunque, di diventare un alibi per giustificare qualsiasi inefficienza.
E’ innegabile che la lotta contro la criminalità, comune ed organizzata, sia un’attività di primaria importanza; di certo si può fare di più e meglio, in primo luogo facendo in modo che al termine del processo si materializzi il dispositivo della sentenza attraverso la certezza della pena.
Non si riesce a capire a cosa serva spendere energie, risorse umane e soldi dei contribuenti per arrivare a l’irrogazione di una giusta e sacrosanta sanzione se poi, come tutti hanno avuto modo di constatare, assassini, ladri, truffatori e così via, vengono di fatto “reintegrati” nel loro ruolo originario a stretto giro di posta.
Nel frattempo il comune e piccolo, nonché a volte “fastidioso”, cittadino onesto che chiede Giustizia, una Giustizia normale in grado di dare risposte doverose e tempestive, patisce chiuso in un angolo, quasi ignorato, le pene che lo affliggono.
Discorso particolarmente vero se il caso sottoposto alla valutazione della Giustizia non è una diatriba condominiale, che è comunque importante e degna di considerazione al pari di qualsiasi altra lite legale, bensì un fatto che ricade in ambiti che si devono definire vitali.
Si pensi, ad esempio, a una causa di lavoro dove un dipendente, ingiustamente licenziato, nonostante la “procedura d’urgenza” (il virgolettato è d’obbligo) prevista dal cosiddetto "art. 700”, apprende con sgomento che il suo travagliato caso verrà discusso, in prima udienza, a quasi un anno dalla presentazione del suo ricorso: il Giudice dovrà prendere atto delle carte processuali e delle ragioni delle parti, disporre un rinvio che potrà rasentare anche gli 8 mesi di tempo per , infine, emettere la sentenza che, a essere ottimisti, arriverà dopo diversi mesi e chissà quando diventerà esecutiva. Per una famiglia monoreddito e priva di altre risorse economiche è una vera e propria rovina! Lo stesso, anzi peggio, può dirsi per altri tipi di problemi di eguale pesantezza che non godono di alcuna via preferenziale.
La Giustizia per essere tale non solo deve essere certa ma deve anche essere tempestiva altrimenti finisce con generare essa stessa ingiustizia. Che si potenzi, magari più con la qualità che con la quantità, l’organico del competente Ministero! Basta, una volta per tutte, con le scuse; basta con le mani alzate al cielo per enunciare l’ormai stantio ritornello «la Giustizia è lenta ma state sicuri…. arriverà….!». A meno che si introduca per legge che il necessario per vivere possa essere pagato con la “sicurezza di poter saldare il conto quando la giustizia sarà arrivata” , moneta attualmente sconosciuta e per nulla accettata nei supermercati ed in altri esercizi commerciali che vendono beni di primaria necessità. Forse sarebbe il caso che maggioranza ed opposizione aprano un tavolo di seria discussione per far guarire la nostra italica “malaticcia” Giustizia. Che vi partecipi anche il CSM, che oltre a dare pareri sulle leggi dello Stato (buone o cattive che siano e la nostra opinione in merito è chiara), farebbe bene a farsi una severa autocritica sui modi e, soprattutto, sui tempi con il quale è stata amministrata, ad oggi, la Giustizia nel nostro bel Paese dei balordi.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Sante parole, giustizia tempestiva, e aggiungerei anche che la legge è uguale per tutti. Fosse vero. E invece per rispettare un proprio diritto o si finisce nel tritacarne della giustizia e si aspettano anni per una sentenza pagando fior di soldi agli avvocati o si lascia perdere e si ingoia il rospo, tanto alla fine si perde lo stesso. Oppure se hai un blog devi preoccuparti di quello che scrivi perchè qualcuno potrebbe querelarti per diffamazione e allora preferisci moderarti se non stare zitto.
ma sei sei un criminale vero, se va bene il reato cade in prescrizione, se va 'male' ti danno l'indulto. E questo è sconfortante.

Anonimo ha detto...

Ciao Beppe, sono lieto di vedere finalmente un commento a questo post!
Non vorrei essere polemico, ma ho l'impressione (non netta ma neanche troppo "sfumata") che quando si toccano "note dolens" pertinenti al tema "Giustizia Giusta" le molteplici tastiere che affollano la blogosfera, improvvisamente, smettono di funzionare, non me ne vogliano gli amici!
Ovviamente quoto in pieno quanto affermi.
In quanto al resto non mi aspetto, certo, che le opinioni mie e di ArabaFenice debbano essere necessariamente condivise da chi ci legge, tutt'altro!
Ma a volte resto perplesso quando su argomenti d'attualità, che realmente mettono in evidenza problematiche serie e gravi quale quella evidenziata, si assiste ad un'imbarazzante silenzio.
Ergo: pochi (o nessuno) hanno visionato il post, del tutto normale l'assenza di commenti; seconda ipotesi: su certi temi.....si preferisce glissare!
Non che il fatto, in sé, non sia legittimo, sarei presuntuoso a ritenere che ogni nostro post sia degno di una larga partecipazione, ma quanto accade non può non far nascere una considerazione (con formula doverosamente dubitativa) altrettanto legittima...forse esiste un timore reverenziale nei confronti di quella che nel bene e nel male rappresenta a tutti gli effetti un'altra "Casta", i cui componenti hanno potere a sufficienza per incidere significativamente, e con forza, sulle vite di noi "comuni e mortali" cittadini!
Ciò, a dire il vero, mi "allarma" non poco: se il silenzio è una forma di "delicatezza" nei confronti di chi scrive allora è comprensibile ma non giustificabile, il dissenso va sempre manifestato nei dovuti modi e senza remore, a maggior ragione quando si ha davvero rispetto e si nutre un sentimento di amicizia nei confronti dell'interlocutore.
Mi sarei aspettato, quindi, delle garbate controdeduzioni, una qualsivoglia risposta che mettesse in risalto, magari, un punto di vista diverso sull'argomento in discussione.
Ti ringrazio, comunque, per aver espresso la tua opinione che sarebbe stata comunque gradita, anche se critica e in disaccordo con i contenuti del post.
Un caro saluto....Gianfranco.

ArabaFenice ha detto...

Criticare la magistratura in tempi come questi può sembrare, ad una analisi superficiale poco attenta ai contenuti e agli aspetti contestati, un unirsi a quel coro di critiche tese a delegittimare la magistratura stessa.
Non è il nostro caso che non vogliamo delegittimare la magistratura per il semplice fatto è che il cambiamento che auspichiamo nella gestione della Giustizia va nella direzione opposta di quello che vorrebbero certi detrattori della Giustizia. Essi infatti vorrebbero dare meno potere ai giudici per garantirsi l'impunità e con la propria garantirla anche a tanti comuni delinquenti. Noi, invece, vorremmo che i giudici utilizzassero i loro poteri con più efficacia e in tempi più celeri.
C'è critica e critica, quindi. Del resto, il nostro post sulle intercettazioni, pur condannandone gli abusi, non lascia spazio a dubbi in tal senso. Sono sicura che questo non è sfuggito ai nostri lettori, come non è sfuggito a Beppe99, anche perché le carenze della giustizia sono sotto gli occhi di tutti. Chiunque abbia mai intrapreso una lite legale non può che corcordare sulle nostre lamentele sulle modalità e i tempi con cui la Giustizia ordinaria viene amministrata.
Caro Gianni, non preoccuparti per l'esiguo numero di commenti. A volte non si commenta non perché non si condivide ma perché non si ha altro da aggiungere.Anzi secondo me si è più motivati a commentare per dissentire che per concordare. Ai post meno condivisibili che ho letto in giro per la rete sono sempre seguiti una valanga di commenti e molti blogger molto letti e commentati ricorrono apposta alla provocazione. E comunque siamo a luglio, il calo è fisiologico e l'ho registrato anche sugli altri blog.:-)

Anonimo ha detto...

Grazie per il tuo intervento Anna; come sempre, nei tuoi commenti, viene fuori il tuo invidiabile equilibrio e la tua saggezza, degna di ogni considerazione.
Un abbraccio fortissimo....Gianni.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
capita anche a me, ma credo a molti, di scrivere quello che a mio parere è un bellissimo post che dovrebbe ricevere decine di commenti e magari voti su OK Notizie, non sempre è così, non è un problema, l'importante è esprimere la propria opinione condivisa, commentata o meno. Il tuo post è sicuramente condivisibile, difficile criticarti, forse lungo, e la maggiornaza dei netizen è riluttante a leggere post lunghi (una statistica stima il tempo medio passato su una pagina web in circa 8 secondi, se aggiungi la stima che su 100 navigatori, 89 leggono, 10 patecipano, 1 crea, è presto detto.
Venendo alla giustizia, mi piacerebbe molta più attenzione verso chi sceglie la legalità, come i tesimoni ed i collaboratori di giustizia, uno per tutti Pino masciari, secondo me non ha ricevuto l'appoggio che meritava per la scelta fatta. E questo non aiuta a mettersi contro un certo sistema, aiuta invece a irarsi dall'altra parte, e questo è deprimente.
Saluti

Gianfranco Guccia ha detto...

@Beppe99:)

Grazie per questo tuo ulteriore utile contributo.
Un caro saluto....Gianfranco.

ArabaFenice ha detto...

@beppe99

OT: non riesco a commentare sul tuo blog!

Anonimo ha detto...

@arabafenice
grazie x l'info, ora sembra a posto, anche se continuiamo ad essere sotto attacco spam :-(

ArabaFenice ha detto...

@ beppe99
invece, non riesco ancora a commentare. mi dice che il commento è obbligatorio e che la squadra più forte è l'inter, con un link riprova.
eppure ho provato a scrivere inter INTER l'inter...niente.
il mio commento al tuo post sul nocav day è questo
"credo che le ragioni della protesta fossero sacrosante. pur non essendo di sinistra, infatti, non posso che condannare, da cittadina dotata di un minimo di buon senso (almeno spero!), le leggi ad personam e l'attacco alla giustizia che, di certo ha le sue colpe, ma che non può essere deligittimata in questo modo. gli effetti saranno disastrosi. Tuttavia, non posso non rilevare come certi personaggi abbiano perso di credibilità e in particolare la Guzzanti si è dimostrata poco intelligente e volgare.
è ora che la politica la tornino a fare i politici; e che i comici facciano ridere, se ne sono ancora capaci".

Annarita ha detto...

Ciao, Araba. Grazie al tuo commento lasciato su Scientificando ho potuto visitare questo ottimo blog.

Il tema della Giustizia è un tema "caldo", come altri in questo nostro Paese. Il post tocca con intelligenza molte questioni delicate che hanno urgenza di interventi concreti per rendere la Giustizia a misura di cittadino, cosa che attualmente non è.

Concordo con la sostanza del post e non potrebbe essere altrimenti, a mio avviso.

Bravi...e complimenti per l'impegno con cui portate avanti tematiche non facili.

Un abbraccio
annarita

Anonimo ha detto...

@arabafenice
Temo che nel tentativo di arginare la spam il webmaster abbia fatto eschappellè nel modulo commenti :-(
Non sono d'accordo sul fatto che i comici che si sono espressi a piazza Navona abbiano perso di credibilità, in fonodo sono comici, fanno satira e per necessità stanno sopra le righe, a volte con eccessi, magari non condivisibili, ma quello è il loro mestiere, e vorrei che continuassero a farlo. In Italia comincio a vedere troppa censura e troppe voci vengono tacitate per il fatto di essere scomode. Anni fa c'era Cuore, e di cose ne diceva, anche molto forti, per me è stata una grossa perdita, mai colmata nel mondo nella carta stampata. Inoltre, l'attacco è stato fatto a personaggi pubblici, che per la natura del loro essere devono accettare l'attacco anche se forte, possono, anche se secondo me si fa più bella figura ad evitarlo, rifarsi nele sedi appropriate.
Visto che mi manca, auguro a tutti buone vacanze nel caso non ci si senta tramite blog prima.
Salutami la mia città pugliese preferia, quest'anno 'non verrò a ballare in Puglia' come direbbe Caparezza, ma probabilemnte rivedrò Giovinazzo nella primavera del 2009
Ciaooooo

ArabaFenice ha detto...

@ annarita
grazie per essere passata anche di qui!
condivido le tue parole "la Giustizia non è a misura del cittadino", credo che sintentizzino bene tutto il post.

@ beppe99
credo che quello che i comici hanno detto in piazza navona non rientri nella satira, prima di tutto perché non fa ridere. Sono stati molto volgari e hanno detto cosa francamente irripetibili.
con ciò e con il commento precedente non voglio comunque dire che i comici non abbiano diritto di fare satira, concedendo che quella fatto in piazza Navona lo sia, e che debba calare la mano della censura. voglio piuttosto dire che siamo messi piuttosto male se ai comici si attribuisce la responsabilità di condurre delle battaglie politiche. insomma sono del parere che i comici facciano pure satira politica, ma che la politica non venga fatta dai comici.

A proposito di Caparezza: nella parte finale del video avrai riconosciuto piazza San Salvatore della nostra ridente cittadina...:-)
buone vacanze anche a te

Anonimo ha detto...

@Annarita;:-)

un sentito ringraziamento, anche da parte mia, per averci fatto visita e per l'apprezzamento manifestato.
In merito alla situazione della Giustizia italiana credo vi sia più da piangere che da ridere.
E' probabile che questa mia opinione sia, in parte, frutto di un'esperienza personale in cui chi mi sta vicino è parte lesa e, oserei dire, decisamente trascurata.Stante questo mio coinvolgimento, quindi, non faccio troppo affidamento sulla mia obiettività.
Tuttavia il riscontro dei commenti al post sembra confermare la mia visione pessimistica, non come punto di vista personale, bensì come fatto acclarato.
Premetto che opero in ambito forense da circa 18 anni (non sono pochi) durante i quali posso dire dire di averne viste di tutti i colori, "dall'infrarosso all'ultravioletto", e sinceramente trovo sconveniente che i pur bravi comici che si dilettano di "satira politico-giudiziaria" tentino di far passare un messaggio più "politico" che teatrale, oltremodo offerto in modo volgare e decisamente sgradevole, e di cui, onestamente, non riesco a percepire l'utilità né la validità.
Non sono certo favorevole ad alcuna severa forma di censura, ma il concetto secondo cui: "est modus in rebus", a mio parere, non dovrebbe mai essere trascurato o, addirittura, perso di vista.
Un caro ed affettuoso saluto.
Gianfranco.